Comitato Studentesco del Conservatorio "N.Piccinni" di Bari

Contributo di Alessandro Rizzo

Ciao a tutti,

come promesso vi invio in allegato la bozza riguardo alle nostre
rimostranze di cui vi avevo accennato in una mia precedente mail.
Consideratelo come un documento aperto, soggetto a discussione e
modifiche durante un'(auspicabile) assemblea del neo-costituito comitato
degli studenti. Ovviamente, tale documento è di interesse immediato per
noi del terzo anno, ma in prospettiva può essere utile a tutti gli studenti.
A mio avviso, i punti da valutare e discutere che per primi mi vengono
in mente sono:
-La disponibilità degli insegnanti a sostenerci in questa azione, il che
potrebbe mutare la lista dei destinatari ponendo il coordinatore e il
collegio dei docenti “per conoscenza” piuttosto che “per competenza”
(come è allo stato attuale), o eliminarli (dalla lista indirizzi si
intende…) del tutto.
-L’opportunità di inserire da subito il MIUR/AFAM per conoscenza in
questa comunicazione, o solo ad un secondo giro in assenza di riscontro
da parte del Conservatorio (come è specificato allo stato attuale)

Il resto lo lascio a voi. Purtroppo, la mia disponibilità al momento si
ferma qui, in quanto non mi trovo a Bari.
Vi inviterei quindi a discutere l’opportunità di promuovere questa
azione in un’assemblea, apportare con meccanismi democratici le
opportune modifiche, firmarla e inviarla a chi di competenza. Vi ricordo
che per avere valore legale la comunicazione va inviata per raccomandata
A.R., o consegnata a mano con certezza di avvenuto protocollo (il che
significa farsi restituire una copia con il timbro del protocollo in
ingresso da parte della segreteria). Credo che, conoscendo il
Conservatorio, la raccomandata sia il mezzo più adeguato (in quanto in
linea di massima la posta non viene rifiutata).

Da parte mia, cercherò di seguirvi “da lontano” coi soliti mezzi
(telefono/mail) . Se si perverrà ad una versione definitiva ed alla
volontà di spedire il comunicato, è chiaro che ci sarà anche la mia
firma (a meno che il senso della comunicazione non venga stravolto).
Da ultimo, non voglio scoraggiare nessuno ma voglio ricordarvi che in
queste cose “non si comincia mai ciò che non si può terminare”, il che
significa che se si decide di cominciare, non possiamo non andare fino
in fondo, pena la nostra credibilità (già per altro ai minimi storici).
Se invece, magari grazie a nuovi sviluppi di cui non sono a conoscenza,
si perverrà alla decisione di fermarci qui (per opportunità, per timore,
per preciso tornaconto, o per qualunque altro motivo), vorrà dire che ci
saremo dedicati al solito esercizio di stile.

A voi la palla…
Alessandro Rizzo
>TRATTO dalla Mailing list di yahoo jazzpiccinni1livello